Interessante argomento, io cerco di non pensare quando corro, invece non riesco a smettere e questo non mi fa più correre sereno... momenti che mi servivano per allegerire sono diventati momenti in cui i pensieri prendono il sopravvento, il controllo... così cerco di guardare i miei pensieri e di capire dove mi portano, ma ancora di più, cerco di capire cosa proiettano, perché alla base dei nostri pensieri c'è la proiezione, in tutti i sensi...
Leggevo tempo fa della differenza fra "concentrazione" e "attenzione", la "concentrazione" è stare con i propri pensieri su un argomento, questa cosa non ci fa "ascoltare", non lascia spazio alle sensazioni, alle emozioni... diversamente l'"attenzione" dovrebbe essere lo stato in cui siamo con la massima percezione di tutto quello che accade, senza concentrarci su nulla, per permetterci di accorgerci delle cose...
Riflessione molto interessante: non avevo mai pensato alla differenza fra concentrazione e attenzione ma è effettivamente così. Mi fa venire in mente la differenza fra grandangolo e teleobiettivo: il primo è inclusivo perché accoglie tutta la scena, mentre il secondo esclude e si concentra solo su un dettaglio. Il primo è anche il più difficile da usare con maestria perché richiede di saper governare molti elementi della composizione, e di saper "ascoltare" la scena, che è esattamente quello che fa l'attenzione.
Ecco, come l'hai detto bene questo pensiero sul pensare.
Io quando corro è come se pulissi il pensiero, e poi mi spuntano pensieri-idee che non ho evocato, come delle isole che emergono all'improvviso dagli abissi. Ed è una sensazione di piacere che si aggiunge al piacere del corpo in movimento.
Pensavo anche che per me il movimento è una specie di innesco, e infatti anche la lettura è più brillante quando la faccio su un mezzo che si muove.
Ho una grandissima voglia di disegnare dei petali. E avere quella tua stessa gioia durante la giornata, nell’attesa di farlo, soprattutto in questo momento storico. Grazie
Interessante argomento, io cerco di non pensare quando corro, invece non riesco a smettere e questo non mi fa più correre sereno... momenti che mi servivano per allegerire sono diventati momenti in cui i pensieri prendono il sopravvento, il controllo... così cerco di guardare i miei pensieri e di capire dove mi portano, ma ancora di più, cerco di capire cosa proiettano, perché alla base dei nostri pensieri c'è la proiezione, in tutti i sensi...
Leggevo tempo fa della differenza fra "concentrazione" e "attenzione", la "concentrazione" è stare con i propri pensieri su un argomento, questa cosa non ci fa "ascoltare", non lascia spazio alle sensazioni, alle emozioni... diversamente l'"attenzione" dovrebbe essere lo stato in cui siamo con la massima percezione di tutto quello che accade, senza concentrarci su nulla, per permetterci di accorgerci delle cose...
Per citare Mooji
"Non osservare la mente,
che è sempre in movimento.
Osserva il Sé,
che è immobile
e sempre presente."
Ma questa è un'altra storia.
Riflessione molto interessante: non avevo mai pensato alla differenza fra concentrazione e attenzione ma è effettivamente così. Mi fa venire in mente la differenza fra grandangolo e teleobiettivo: il primo è inclusivo perché accoglie tutta la scena, mentre il secondo esclude e si concentra solo su un dettaglio. Il primo è anche il più difficile da usare con maestria perché richiede di saper governare molti elementi della composizione, e di saper "ascoltare" la scena, che è esattamente quello che fa l'attenzione.
Ecco, come l'hai detto bene questo pensiero sul pensare.
Io quando corro è come se pulissi il pensiero, e poi mi spuntano pensieri-idee che non ho evocato, come delle isole che emergono all'improvviso dagli abissi. Ed è una sensazione di piacere che si aggiunge al piacere del corpo in movimento.
Pensavo anche che per me il movimento è una specie di innesco, e infatti anche la lettura è più brillante quando la faccio su un mezzo che si muove.
Ho una grandissima voglia di disegnare dei petali. E avere quella tua stessa gioia durante la giornata, nell’attesa di farlo, soprattutto in questo momento storico. Grazie