9 Commenti
22 ore faMesso Mi piace da martino/pietropoli

Buon compleanno, carissimo! Dici bene circa il bisogno di alleggerirsi con il passare del tempo. Lo noto ogni anno di più, su di me. E noto anche un’altra cosa. E cioè che più passano gli anni, più mi accorgo di non sapere, e più mi accorgo di non sapere, più “accetto” senza condizioni. Ricordo come a trent’anni pensavo di sapere tutto, ed ero così arroccato sulle mie convinzioni. Dopo i cinquanta è esattamente l’opposto. Per me, eh.

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Grazie Silvio! No, credo sia proprio saggezza (o almeno me lo auguro nel mio caso, nel tuo non ho dubbi). Si tratta di accettare che non si può sapere tutto e che pensare di sapere tutto è una forma di insicurezza. Quindi il paradosso è che più siamo insicuri di sapere, più sicuri siamo di non sapere. Oh che bene che è venuta questa! Grazie!

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13 ore faMesso Mi piace da martino/pietropoli

Venuta benissimo! Perché è la verità. :)

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1 ora faMesso Mi piace da martino/pietropoli

Tanti cari auguri, Martino! E uno splendido vapore di sensazioni che hai lasciato anche stavolta.

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Grazie Andrea! Questo “vapore” torna sempre, vero?

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22 ore faMesso Mi piace da martino/pietropoli

Tanti auguri Martino !

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Grazie Luca!

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Auguri Martino!

(Siamo vicini di compleanno, yay!)

"ammettere che non lo capirò mai. Posso capirlo dal punto di vista oggettivo, scientifico, ontologico, posso misurarlo e maledirlo, aggirarlo e subirlo ma non lo capirò mai dal punto di vista filosofico ed esistenziale. Allora non resta - o almeno a me non resta - altro che accettarlo."

È proprio quello che dicevamo altrove ieri. Secondo me, accettare davvero il sapere di non sapere è fonte di leggerezza, se si riesce. E mantiene curiosi... Quindi ancora più leggeri. Questa è la mia sensazione

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