Buon compleanno, carissimo! Dici bene circa il bisogno di alleggerirsi con il passare del tempo. Lo noto ogni anno di più, su di me. E noto anche un’altra cosa. E cioè che più passano gli anni, più mi accorgo di non sapere, e più mi accorgo di non sapere, più “accetto” senza condizioni. Ricordo come a trent’anni pensavo di sapere tutto, ed ero così arroccato sulle mie convinzioni. Dopo i cinquanta è esattamente l’opposto. Per me, eh.
Grazie Silvio! No, credo sia proprio saggezza (o almeno me lo auguro nel mio caso, nel tuo non ho dubbi). Si tratta di accettare che non si può sapere tutto e che pensare di sapere tutto è una forma di insicurezza. Quindi il paradosso è che più siamo insicuri di sapere, più sicuri siamo di non sapere. Oh che bene che è venuta questa! Grazie!
"ammettere che non lo capirò mai. Posso capirlo dal punto di vista oggettivo, scientifico, ontologico, posso misurarlo e maledirlo, aggirarlo e subirlo ma non lo capirò mai dal punto di vista filosofico ed esistenziale. Allora non resta - o almeno a me non resta - altro che accettarlo."
È proprio quello che dicevamo altrove ieri. Secondo me, accettare davvero il sapere di non sapere è fonte di leggerezza, se si riesce. E mantiene curiosi... Quindi ancora più leggeri. Questa è la mia sensazione
Buon compleanno, carissimo! Dici bene circa il bisogno di alleggerirsi con il passare del tempo. Lo noto ogni anno di più, su di me. E noto anche un’altra cosa. E cioè che più passano gli anni, più mi accorgo di non sapere, e più mi accorgo di non sapere, più “accetto” senza condizioni. Ricordo come a trent’anni pensavo di sapere tutto, ed ero così arroccato sulle mie convinzioni. Dopo i cinquanta è esattamente l’opposto. Per me, eh.
Grazie Silvio! No, credo sia proprio saggezza (o almeno me lo auguro nel mio caso, nel tuo non ho dubbi). Si tratta di accettare che non si può sapere tutto e che pensare di sapere tutto è una forma di insicurezza. Quindi il paradosso è che più siamo insicuri di sapere, più sicuri siamo di non sapere. Oh che bene che è venuta questa! Grazie!
Venuta benissimo! Perché è la verità. :)
:)
Tanti cari auguri, Martino! E uno splendido vapore di sensazioni che hai lasciato anche stavolta.
Grazie Andrea! Questo “vapore” torna sempre, vero?
Tanti auguri Martino !
Grazie Luca!
Auguri Martino!
(Siamo vicini di compleanno, yay!)
"ammettere che non lo capirò mai. Posso capirlo dal punto di vista oggettivo, scientifico, ontologico, posso misurarlo e maledirlo, aggirarlo e subirlo ma non lo capirò mai dal punto di vista filosofico ed esistenziale. Allora non resta - o almeno a me non resta - altro che accettarlo."
È proprio quello che dicevamo altrove ieri. Secondo me, accettare davvero il sapere di non sapere è fonte di leggerezza, se si riesce. E mantiene curiosi... Quindi ancora più leggeri. Questa è la mia sensazione