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set 17Messo Mi piace da martino/pietropoli

Grazie Martino per come riesci ogni volta ad andare a fondo, partendo anche solo da una minuscola macchia (che quando punteggia una maglietta diventa davvero il punto nevralgico del mondo, o almeno lo è per chi porta la maglietta).

Nel leggerti mi hai fatto venire in mente due cose: una è il libro di Edoardo Camurri che sto leggendo ("Introduzione alla realtà") in cui all'inizio dice: "Siamo la Realtà che mette in discussione sé stessa, perché la Realtà non ha altro modo di manifestarsi che attraverso l'autocritica".

E l'altra è che quella tensione degli opposti che riusciamo a pensare congiuntamente, possiamo vederla trasfigurata nitidamente mentre leggiamo (un libro, un film), soprattutto quando incontriamo personaggi con cui non vorremmo avere a che fare ma che allo stesso tempo ci attraggono.

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Grazie Andrea, ogni volta riesci ad arricchire e darmi suggerimenti e stimoli. Il libro di Camurri l'ho segnato, mi interessa assai. Mentre scrivevo questo pezzo avevo appena iniziato Ucronia di Carrère, non sapendo bene di cosa parlasse: alla fine me ne ritrovo frammenti, come se avessi previsto di cosa parlava. Il che non significa che sia preveggente ma solo che scriviamo e leggiamo cose che si tengono assieme e non è un caso che stia leggendo quel libro: non perché sia di Carrère (anche) ma perché la ricerca personale me l'ha fatto trovare. Immagino che per te sia la stessa cosa.

A proposito di microvibrazioni del reale che hanno conseguenze immense, "Fluke" di Brian Klaas, di cui posso condividerti le note (devo abituarmi a questa nuova forma di condivisione). https://antologiadellenote.notion.site/Fluke-di-Brian-Klaas-690063cb717145938f1cadd84e8b6c0f

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