Grazie Martino per come riesci ogni volta ad andare a fondo, partendo anche solo da una minuscola macchia (che quando punteggia una maglietta diventa davvero il punto nevralgico del mondo, o almeno lo è per chi porta la maglietta).
Nel leggerti mi hai fatto venire in mente due cose: una è il libro di Edoardo Camurri che sto leggendo ("Introduzione alla realtà") in cui all'inizio dice: "Siamo la Realtà che mette in discussione sé stessa, perché la Realtà non ha altro modo di manifestarsi che attraverso l'autocritica".
E l'altra è che quella tensione degli opposti che riusciamo a pensare congiuntamente, possiamo vederla trasfigurata nitidamente mentre leggiamo (un libro, un film), soprattutto quando incontriamo personaggi con cui non vorremmo avere a che fare ma che allo stesso tempo ci attraggono.
Grazie Andrea, ogni volta riesci ad arricchire e darmi suggerimenti e stimoli. Il libro di Camurri l'ho segnato, mi interessa assai. Mentre scrivevo questo pezzo avevo appena iniziato Ucronia di Carrère, non sapendo bene di cosa parlasse: alla fine me ne ritrovo frammenti, come se avessi previsto di cosa parlava. Il che non significa che sia preveggente ma solo che scriviamo e leggiamo cose che si tengono assieme e non è un caso che stia leggendo quel libro: non perché sia di Carrère (anche) ma perché la ricerca personale me l'ha fatto trovare. Immagino che per te sia la stessa cosa.
Grazie Martino per come riesci ogni volta ad andare a fondo, partendo anche solo da una minuscola macchia (che quando punteggia una maglietta diventa davvero il punto nevralgico del mondo, o almeno lo è per chi porta la maglietta).
Nel leggerti mi hai fatto venire in mente due cose: una è il libro di Edoardo Camurri che sto leggendo ("Introduzione alla realtà") in cui all'inizio dice: "Siamo la Realtà che mette in discussione sé stessa, perché la Realtà non ha altro modo di manifestarsi che attraverso l'autocritica".
E l'altra è che quella tensione degli opposti che riusciamo a pensare congiuntamente, possiamo vederla trasfigurata nitidamente mentre leggiamo (un libro, un film), soprattutto quando incontriamo personaggi con cui non vorremmo avere a che fare ma che allo stesso tempo ci attraggono.
Grazie Andrea, ogni volta riesci ad arricchire e darmi suggerimenti e stimoli. Il libro di Camurri l'ho segnato, mi interessa assai. Mentre scrivevo questo pezzo avevo appena iniziato Ucronia di Carrère, non sapendo bene di cosa parlasse: alla fine me ne ritrovo frammenti, come se avessi previsto di cosa parlava. Il che non significa che sia preveggente ma solo che scriviamo e leggiamo cose che si tengono assieme e non è un caso che stia leggendo quel libro: non perché sia di Carrère (anche) ma perché la ricerca personale me l'ha fatto trovare. Immagino che per te sia la stessa cosa.
A proposito di microvibrazioni del reale che hanno conseguenze immense, "Fluke" di Brian Klaas, di cui posso condividerti le note (devo abituarmi a questa nuova forma di condivisione). https://antologiadellenote.notion.site/Fluke-di-Brian-Klaas-690063cb717145938f1cadd84e8b6c0f