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Avatar di Sara Mostaccio

Che splendida puntata. Io sono isolana ma vivo su un'isola i cui confini non sono percepibili (la Sicilia) come quelli di un'isola piccola eppure isolana mi sono sempre sentita. Dalle isole piccole sono attratta perché penso che mi corrispondano, mi sembra di somigliargli: connessa al mondo eppure anche separata, a volte anche un po' (volutamente) arroccata ma con la possibilità di valicare il mare, raggiungere la terraferma e lasciarmene cambiare, o, attraverso il mare, accogliere l'altro da me.

Leggendo il commento di Andrea mi è venuta in mente anche la definizione di Sicilia che dà Bufalino in Cento Sicilie, scritto con Nunzio Zago:

"Dicono gli atlanti che la Sicilia è un’isola e sarà vero, gli atlanti sono libri d’onore. Si avrebbe però voglia di dubitarne, quando si pensa che al concetto d’isola corrisponde solitamente un grumo compatto di razza e costumi, mentre qui tutto è dispari, mischiato, cangiante, come nel più ibrido dei continenti. Vero è che le Sicilie sono tante, non finiremo mai di contarle. Vi è la Sicilia verde del carrubo, quella bianca delle saline, quella gialla dello zolfo, quella bionda del miele, quella purpurea della lava. Vi è una Sicilia «babba», cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia «sperta», cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell’angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio"

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Avatar di martino/pietropoli

Grazie Sara, che piacere! Le isole hanno qualcosa di metafisico, c’è poco da fare. Forse è per quello che ci astraggono dalla contingenza e ci collocano nella realtà in modo diverso, facendoci pensare in una maniera differente. Grazie!

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Avatar di Andrea M. Alesci

Sapevo che sarebbe arrivata prima o poi una puntata sull'isola: meravigliosa, Martino! C'è qualcosa nelle isole che mi attrae in modo straordinario, e credo che non a caso uno dei miei scrittori preferiti sia Gesualdo Bufalino, che coniò la stupenda parola 'isolitudine' per definire la condizione esistenziale di chi vive su un'isola.

Sai, quando parli della Groenlandia e dei suoi strati temporali, mi hai fatto pensare che nelle sue diverse forme adulte anche gli esseri umani sono capsule di tempo che contengono le età vissute (ma forse anche quelle che potranno vivere).

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Avatar di martino/pietropoli

Grazie Andrea! Sì, l'idea della capsula del tempo è potentissima e mi ha sempre affascinato. Non solo porta un messaggio dal passato ma può vivere anche oltre se stessa, cioè in più dimensioni temporali. Un po' come noi esseri umani, come giustamente notavi. Un concetto molto affascinante di cui l'isola è una possibile declinazione, anche perché antropologicamente è sempre riuscita a restare, appunto, isolata. Non conoscevo l'espressione di Bufalino, è bellissima!

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