34 - Meditazione
Cose che cambiano il corso di altre cose, e della vita, alla fine
Quasi due anni fa presi la decisione di iniziare a meditare. In realtĆ dovrei ascrivere questa decisione al caso piĆ¹ che alla volontĆ . Intendo che non mi imposi di farlo, anche perchĆ© la meditazione non ama imporsi e non ama che la si imponga. Quindi dovrei dire che vi arrivai casualmente, dopo aver letto In acque profonde di David Lynch, Yoga di Emmanuel CarrĆØre e Il silenzio ĆØ cosa viva di Chandra Candiani. Li lessi esattamente in questo ordine e cioĆØ: Lynch prima di meditare per la prima volta, CarrĆØre mentre avevo iniziato a farlo e la Candiani dopo qualche tempo. Anche questa successione non ĆØ casuale perchĆ© il primo ĆØ un'introduzione, il secondo lo si capisce quando si ha una vaga idea di cosa significhi meditare e il terzo (quello con piĆ¹ valore letterario e piĆ¹ profonditĆ fra i tre) si comprende meglio quando si ha fatto un po' di esperienza.
Che poi, parlare di esperienza riguardoĀ alla meditazione fa sorridere. C'ĆØ chi la pratica da decenni e non crede di averla ancora afferrata. Di certo vi ĆØ che richiede, appunto, una pratica costante e una certa leggera testardaggine. Anche senza il "leggera".
Eppure a chi mi chiede di cosa si tratta, se ĆØ difficile, se ci vuole una particolare predisposizione, rispondo che non sono di certo un esperto ma che una cosa la posso dire: non ĆØ la via del Nirvana, non ĆØ niente di new age, non illumina, non ti sconvolge, non ti stravolge. Per indurre i piĆ¹ positivisti (fra i quali mi conto) a provarla dico che ĆØ una cosa in realtĆ molto fisica. PerchĆ© lo ĆØ: ĆØ basata sulla respirazione e sull'attimo presente, e cioĆØ sulla percezione del nostro corpo (di noi stessi) all'interno del flusso del tempo, nell'attimo presente. C'ĆØ qualcosa di piĆ¹ fisico?
Dopo quasi due anni, dicevo, posso annoverarla fra una delle decisioni - per quanto involontaria o spontanea - migliori che abbia mai preso. La meditazione mi ha cambiato la vita. Non stravolgendola, non radicalmente, non improvvisamente ma di certo ha modificato la mia traiettoria esistenziale come pochissime altre cose hanno fatto. Un lutto ti puĆ² cambiare, un amore pure, ma son cose che subisci o che ti arrivano, non che cerchi. E, almeno a un certo punto, la meditazione l'ho cercata, o quantomeno l'ho provata.
PerchĆ© dico che mi ha cambiato? PerchĆ© me ne accorgo da diverse cose, anche se non si sono manifestate improvvisamente (gli effetti della meditazione si rivelano lentamente perchĆ© lei compie il lento lavorio della goccia d'acqua: non scava improvvisamente una pietra ma, poco alla volta, la scava ancora piĆ¹ a fondo).
Me ne accorgo, dicevo:
nellāequilibrio psicologico
nella memoria
nella capacitĆ di focalizzarmi con piĆ¹ profonditĆ
nella scelta delle prioritĆ
nell'umore
nella risposta alle sollecitazioni
nell'accettare senza giudizio
nella capacitĆ di essere equidistanti
nella visione degli obiettivi davvero centrali
nel riuscire ignorare gran parte del rumore di fondo
Meditando non ho trovato il Nirvana o scoperto chissĆ cosa. Non mi ha cambiato, non mi ha sconvolto. Semmai mi ha levigato, raffinato, purificato.
Dopo un poā di tempo e osservando quanto la mia reazione a certe situazioni che un tempo mi avrebbero alterato o preoccupato fosse piĆ¹ razionale e misurata, mi sono chiesto se non mi stesse rendendo un poā insensibile o troppo distaccato.
Invece meditare non narcotizza rispetto ai dolori o alle gioie, non rende insensibili. Ti fa sentire tutto ma ti dĆ la capacitĆ di vedere allo stesso tempo tutto in una prospettiva diversa. Non ti rende paziente se sei caratterialmente irascibile ma ti aiuta a controllare la collera. Non ti rende euforico se sei malinconico. Non annienta l'ansia ma la depotenzia. In un certo senso ĆØ come se cambiasse le coordinate esistenziali o fornisse un sistema di misura diverso, piĆ¹ consapevole di diversi elementi e piĆ¹ preciso.
Il paradosso ĆØ che, pur radicandosi nell'attimo presente, cambia il rapporto con il tempo, sia passato che futuro. Non li nega: li mette solo in prospettiva. Le ansie sono anticipazioni di un futuro incognito e quindi non possono angosciare adesso e ora, la nostalgia ĆØ una stanza della memoria da frequentare quando se ne ha voglia, ma non ĆØ una realtĆ parallela.
La meditazione non ĆØ un sistema di pensiero che ti spiega come affrontare questo o quello: concentrandosi sull'attimo ti rende "solo" piĆ¹ presente e consapevole.
Non ĆØ magia. Io la vedo piĆ¹ come un viaggio verso il noi stessi che abbiamo perso di vista un giorno, chi lo sa quando.
Se ti interessa approfondire, ne ho scritto anche qui:
La meditazione ā Martino Pietropoli ā martinopietropoli.com Se tutti meditassimo, il mondo sarebbe un posto migliore
Una foto
A volte uso la macchina fotografica solo come un taccuino visivo. Quel mattino c'era una bellissima luce che illuminava solo questa foglia di monstera. Ero in una casa non mia che mi era diventata familiare in pochi giorni. Ero solo e stavo bene. CosƬ ho fatto una foto, non per raccontare ma per ricordare.
Inoltre
Puoi vedere altre mie foto, grafiche, disegni, e leggere molto altro suĀ martinopietropoli.com.